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La degustazione |
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Rosso rubino intenso e brillante. |
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Al naso rivela un bouquet complesso e raffinato, con note di frutti neri maturi (ribes nero, mora), garrigue, liquirizia e spezie dolci. |
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Il palato colpisce per densità e concentrazione, con una materia carnosa e ampia, di grande precisione. I tannini, perfettamente maturi, sono fusi e strutturanti. |
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Il consiglio del sommelier |
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Servire tra i 14 e 16°C. |
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Spalla d’agnello confit al rosmarino, magret d’anatra arrosto al miele, costata di manzo in crosta di erbe, selvaggina. |
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Entro il 2032. |
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La tenuta e il vino |
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Da qualche anno a questa parte il Clos de la Barthassade sta rivoluzionando il Languedoc con i suoi vini fruttati, tra i migliori di Terrasses du Larzac.
Hélène e Guillaume Baron realizzano un lavoro straordinario in biodinamica sui migliori settori della denominazione – tra Montpeyroux, Saint-Saturnin e Jonquières. Ispirato dall’esperienza borgognona con Sylvain Pataille e da un passaggio a Trévallon, il duo si impegna a scolpire vini scorrevoli, intensamente freschi e espressivi. |
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Il Terrasses du Larzac Les Ouvrées Rosso 2023 offre una splendida lettura del suo terroir. Dopo quasi due anni di affinamento in foudre e demi-muid, si apre su uno splendido frutto maturo, tendente alla ciliegia candita. Il sorso, generoso e polposo, conserva ancora l’impronta dell’affinamento, ma mostra già grande equilibrio, materia e consistenza. La chiusura, setosa e persistente, completa il profilo di un vino raffinato ed elegante, con un ottimo potenziale di evoluzione. Ha conquistato il nostro sommelier Olivier Poussier, ottenendo il voto di 94/100. |
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Vendemmia manuale. Vinificazione con il 40% a grappolo intero. Macerazione per 3 settimane. Affinamento per 22 mesi in demi-muid e foudre. |
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Ricompense |
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Voto Valap: 94/100. |
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