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La degustazione |
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Giallo dorato chiaro e brillante. |
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Naso fresco e arioso, dominato da note di Clairette, anice stellato, finocchio e fiori di campo. |
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Vino dritto e affusolato, dominato da una materia croccante e salivante, cesellata, con un cuore morbido e delicato. |
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Il consiglio del sommelier |
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Servire tra i 10 e 12°C. |
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Pollo ripieno ai funghi, filetto di merluzzo con crema di zucca, rana pescatrice agli agrumi. |
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Entro il 2028 |
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La tenuta e il vino |
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Gli Châteauneuf-du-Pape bianchi sono rari: rappresentano appena il 7% della produzione della denominazione. Eppure, sono estremamente ambiti. Tra i suoi rappresentanti più entusiasmanti troviamo il Domaine La Manarine, che coltiva in biologico i migliori settori della zona. |
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L’ultima annata dello Châteauneuf-du-Pape La Bigote Bianco 2024 si distingue per la sua verticalità e la freschezza esemplare. Il colore dorato e luminoso anticipa un naso delicato, con richiami di anice stellato, finocchio e fiori di campo. Al palato la trama è cesellata e tesa, con una materia croccante e salivante, sostenuta da una leggera morbidezza nel cuore della bocca. Un bianco fruttato, preciso e nel complesso sorbevole, perfetto per l’aperitivo o in abbinamento a piatti della cucina lacustre. Continuerà a guadagnare complessità con gli anni. Valutato 94/100 dal Comitato Valap. |
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Vendemmia manuale. Pressatura diretta. Fermentazione alcolica a 18°C. Affinamento per 8 mesi in demi-muid. |
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Ricompense |
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Voto Valap: 94/100 |
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