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Il consiglio del sommelier |
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Servire tra 14 e 16° in un calice ampio. |
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Terrina d'anatra ai pistacchi, sella di lepre al timo, piccione ripieno, carrè d'agnello alla griglia, costata di manzo in crosta di erbe. |
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Da oggi fino al 2035 e oltre per gli intenditori. |
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La tenuta e il vino |
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Lontano dai radar mediatici il Vieux Donjon è la punta di diamante di Châteauneuf-du-Pape, rinomato tra gli intenditori più esigenti per il suo stile elegante e raffinato. Qui si coltiva la delicata arte di esprimere la quintessenza del sud senza strafare, privilegiando sobrietà e maestria.
Presso il Vieux Donjon i terroir più belli della denominazione, coltivati con vigne antiche - alcuni Grenache hanno più di 100 anni! -, offrono un rosso delizioso e un bianco rarissimo. Due vini che recitano tutta la complessità di questo terroir. Due modelli di raffinatezza e savoir-faire che pochi sanno eguagliare. |
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Lo Châteauneuf-du-Pape Rosso 2021 è un vino molto interessante portato da un Grenache delicato che si rivela tutto in finezza. Gli aromi di ciliegia succosa e gariga scivolano lungo una trama tannica setosa. Non ha nulla a che vedere con i classici rossi corposi della denominazione. L'invecchiamento è ancora più interessante nel formato magnum. |
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Vendemmia manuale con cernita severa in vigna. Disrapatura parziale. Vinificazione dai 20 ai 25 giorni in vasche di cemento con rimontaggi e controlli della temperatura quotidianamente. Dopo la pressatura i succhi vengono rimessi negli stessi tini per la fermentazione malolattica. Affinamento di 12-18 mesi in botti (50hL). Tutti i lotti vengono assemblati per produrre un unico vino. |
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Ricompense |
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Tenuta valutata 3 stelle nella Guide des Meilleurs Vins de France 2024 (RVF) Robert Parker: 92/100 |
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