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Estero

Cantalapiedra - Majuelo del Chiviritera - La Seca - Bianco - 2022

Caratteristiche

Paese/Regione: Spagna

Annata: 2022

Denominazione: Majuelo del Chiviritera

Vitigno: 100% Verdejo

Alcool: 13,5 % vol.

Colore: Bianco

Capacità: 75 cl

Ricompense

Voto Valap: 94/100

— Indisponibile —

Vino:

Il Majuelo del Chiviritera La Seca 2022 si presenta con un abito giallo dorato intenso e brillante. All’apertura, una leggera ossidazione controllata precede un bouquet complesso di frutti a polpa gialla, frutto della passione, kumquat e note floreali di ginestra. Il sorso colpisce per la sua pienezza e per struttura potente, con una masticabilità fantastica. Il finale, sostenuto da una piacevole acidità, conferma il carattere deciso di questo vino d’autore, autentico e compiuto. Un bianco di carattere, con un potenziale di affinamento di quattro anni.

Vinificazione:

Vendemmia manuale. Vinificazione tradizionale. Affinamento in fût e in vasche per 11 mesi.

Occhio:

Giallo dorato intenso e brillante.

Naso:

Naso che intreccia frutti a polpa gialla, passion fruit e kumquat, arricchito da note floreali di ginestra, sullo sfondo di una leggera ossidazione controllata e fermentazione con lieviti indigeni.

Bocca:

Il sorso è pieno e carnoso, dotato di struttura, corpo e potenza, con buona masticabilità, chiuso da una bella acidità in finale. Un vino d’autore autentico e compiuto.

Temperatura:

Servire tra i 10 e i 12°C.

Abbinamento cibo e vino:

Tapas assortite, risotto agli asparagi verdi, sardine o pesci alla griglia.

Maturazione:

Entro il 2030

La famiglia Cantalapiedra coltiva l’arte della vigna in Spagna, più precisamente a La Seca, nel cuore della denominazione Rueda, da diverse generazioni. La storia moderna della tenuta inizia nel 1949 con il giovane Heliodoro, che a soli 15 anni pianta la sua prima vigna. Nel 2014, il nipote Manuel lancia un’opera di rinnovamento: l’azienda cambia di nome e diventa Cantalapiedra Viticultores, in vigna si adotta un approccio rispettoso che si spinge al di là del biologico, integrando principi biodinamici. In cantina si privilegiano le fermentazioni spontanee e si limita drasticamente l’uso di zolfo, mantenendo al tempo stesso la massima precisione stilistica. Una filosofia che dà vita a vini dal carattere deciso e dall'anima autentica: non stupisce che abbiano sedotto i nostri sommelier.